giovedì 19 febbraio 2009

Viaggiare con un gatto: alcuni consigli pratici

I gatti, nella maggior parte dei casi, sono animali territoriali, cioè sono legati ad uno spazio ancor più che alle persone. Questo comporta che lo stress per un cambio di ambiente è più importante dello stress per il distacco dal proprietario. Ma se devono cambiare luogo è preferibile che sia in compagnia delle persone per cui hanno sviluppato un attaccamento.In base a quanto abbiamo appena detto si può stabilire una gerarchia dello stress a seconda delle differenti situazioni che riporto di seguito:
stress minimo = nel suo ambiente assieme ai suoi proprietari
stress basso = nel suo ambiente, senza proprietari, ma con un cat-sitter conosciuto
stress medio = nel suo ambiente, senza proprietari e con un cat-sitter sconosciuto
stress medio = nel suo ambiente (senza proprietari né cat-sitter)
stress forte = ambiente sconosciuto, ma con i suoi proprietari
stress massimo = ambiente sconosciuto, senza i suoi proprietari

Consapevoli di ciò vediamo ora come organizzare al meglio gli spostamenti col nostro gatto.
VIAGGIO NEL TRASPORTINO
Se si è impossibilitati a lasciare il gatto a casa con un amico, un parente o un vicino che viene a dargli da mangiare, a cambiargli l'acqua, a pulire la lettiera e a fargli delle coccole (sempre che le gradisca), allora non vi rimane che portarlo con voi. Ricordiamo che per legge nonché per questioni di sicurezza, il gatto dovrebbe viaggiare sempre in un trasportino chiuso.
Se si desiderasse poi far uscire il gatto dal trasportino durante il viaggio dovrebbe altresì essere dotato di un' imbracatura e di un guinzaglio. Ciò significa che sarebbe utile abituare ogni gatto all'uso del trasportino e di imbracatura e guinzaglio per tempo debito.
L'apprendimento è semplice purché si rispettino semplici regole secondo la seguente sequenza:
  • individuare ciò che rende di buonumore il gatto (gioco, cibo, ecc.)
  • una volta che esso è di buonumore, insegnargli ad apprezzare il trasportino: lasciateglielo in permanenza nell'ambiente dove vive; nutrendo il gatto nel trasportino, prima con lo sportello aperto e in seguito, quando si sarà abituato, con lo sportello chiuso.
  • sempre mantenendo il gatto di buonumore, fate in modo che si abitui a un filo di lana attorno al collo e al torace. Una volta che avrà accettato il filo di lana, cercate di abituarlo ad un'imbracatura ultraleggera: attaccate l'imbracatura e fatelo giocare o nutritelo; continuate a ripetere tali esercizi finché il gatto smetterà di tentare di levarsi l'imbracatura.
  • in seguito, fate indossare l'imbracatura al gatto e mettetelo nel suo trasportino.
RACCOMANDAZIONI GENERALI IN VIAGGIO
Non dimenticate mai che un trasporto costituisce sempre uno stress per il gatto dal momento che è un confronto con l'ignoto e questo comporta reazioni psicologiche imprevedibili e cambiamenti di umore. Se il gatto soffre di cinetosi (mal d'auto, d'aereo, di treno, di nave, ecc.) i feromoni di appagamento possono aiutare a sopportare meglio lo stress da mezzo di trasporto. Per un viaggio occasionale di diverse ore chiedete al vostro veterinario un prodotto per cercare di tranquillizzarlo. Offrite al vostro gatto un minimo di comfort e di benessere e nella migliore delle ipotesi c'è la possibilità che apprezzi il mezzo di trasporto ed impari ad abituarsi ad esso (soprattutto se è sempre lo stesso).
VIAGGIO IN MACCHINA
In caso di viaggi regolari in auto, insegnate al vostro gatto ad apprezzare il mezzo di trasporto usando la seguente procedura:
  • Nel momento in cui il gatto è rilassato, mettetelo nel trasportino (al quale deve essere già stato abituato in precedenza) e sistematelo nell' auto in sosta e a motore spento; date qualcosa da mangiare al gatto o giocate con lui (agitate ad es. una piuma attraverso le sbarre)
  • Potrete quindi liberare il gatto nella macchina chiusa e a motore spento, e continuare a giocare con lui.
  • Una volta che il gatto si sarà abituato, si potrà mettere in moto l'auto, senza però farla muovere.
  • Una volta che il gatto apparirà rilassato nel suo trasportino, mettete in moto l'auto e procedete con un andamento lento e regolare, evitando gli strattoni.
  • Quest'ultima tappa viene ripetuta fino a quando il gatto non apparirà completamente abituato e felice di viaggiare in macchina.
  • E' consigliabile assicurare la gabbia o il trasportino con una cintura di sicurezza, onde evitare traumi in seguito ad incidenti o frenate brusche.
VIAGGIO IN AEREO
Se la compagnia aerea vi autorizza, tentate di tenere il vostro gatto nel trasportino in cabina (sotto il sedile). Utilizzate un feromone di tranquillizzazione sintetico e, se necessario, un farmaco ansiolitico e/o sedativo. Sentite il parere del vostro veterinario e fatevi consigliare di conseguenza in anticipo sufficiente sui tempi del viaggio.
Parlate con lui anche di tutti i documenti amministrativi necessari in modo che riusciate ad ottenerli prima di partire, dell'eventuale identificazione tramite microchip, della vaccinazione antirabbica e del passaporto europeo: di solito sono necessari almeno 3 mesi di tempo per completare il tutto.
VIAGGIO E TEMPERATURA
Per il benessere del vostro gatto durante il viaggio, soprattutto se gli è stato somministrato un tranquillante, state attenti a mantenere una temperatura corretta,a evitare il freddo e le correnti d'aria o l'eccesso di calore. Se è il freddo eccessivo a preoccuparvi, mettetegli o avvolgetegli una coperta nel suo traportino e utilizzate una borsa di acqua calda avvolta in un tessuto. Al contrario se temete il caldo, dategli da bere, inumidite il pelo con dell'acqua fresca e lasciategli accanto un pacchetto di ghiaccio.
A DESTINAZIONE
Una volta giunti a destinazione, in hotel o in altri contesti, tenete il gatto in un luogo di piccole dimensioni, rendendoglielo familiare con l'uso di feromoni di tranquillizzazione, mettete a sua disposizione una cuccia confortevole per riposare, la lettiera, del cibo e acqua fresca.
Fate in modo che il gatto possa familiarizzare con l'ambiente e strofinare le guance e il corpo contro i mobili e contro di voi, distribuendo i suoi feromoni, in modo che faccia suo il nuovo ambiente; lasciate che recuperi a suo modo uno stato di comfort.
Per lui è più facile iniziare ad organizzare i campi territoriali in uno spazio ridotto ed estenderli eventualmente in un secondo tempo alle altre stanze, tramite le marcature facciali.

1 commento:

Adele : ha detto...

Ciao Antonio....suggerimenti molto utili, cercherò di metterli in pratica :))
Adele