martedì 17 febbraio 2009

L'arte della previsione in astrologia

Pubblico oggi molto volentieri una riduzione parziale del primo capitolo del quarto volume di Lezioni di Astrologia di Lisa Morpurgo, sulla natura dei transiti, dove spiega in maniera mirabile, sintetica e allo stesso tempo col suo tipico acume, come mai l'astrologia, intesa come previsione del futuro, da sempre esercita un fascino inossidabile sull'uomo, anche il più razionale e scettico.
Il desiderio e spesso una vera e propria ansia di conoscere cosa ci riserva il futuro è infatti un fenomeno innegabilmente costante nella storia dell'umanità.
L'astrologa ipotizza filosoficamente che se si ritiene il futuro prevedibile, allora ne risulta che esso già possiede una sua configurazione precisa e ovviamente immutabile. Il che in realtà è alla base di molti miti sull'ineluttabilità del fato, così come di altrettante opere letterarie e sebbene il comportamento dei personaggi e delle vicende narrate, nel corso dei secoli subirono dei sottili distinguo e conseguenti cambiamenti nel modo di valutarlo e di affrontarlo, in ogni caso quasi tutti sembrano dirci che ogni essere umano collabora al proprio destino...
Questa ipotesi acquista senz'altro contorni molto più precisi proprio grazie all'astrologia, nel senso che essa, a differenza di tutte le altre mantiche, collega direttamente e imprescindibilmente la lettura del futuro con la struttura del tema natale, ossia con le precise predisposizioni e caratteristiche di ogni singolo individuo. Lisa Morpurgo tende a sottolineare che tutto quanto ci accade è legato a quel che è già accaduto, giorno dopo giorno, nella catena di montaggio della nostra vita: a volte i fili del collegamento sono chiari ed evidenti, a volte sottilissimi, quasi invisibili, e richiedono un paziente e lungo lavoro di identificazione. Però esistono sempre.
Certo è fin troppo facile attribuire al caso determinati avvenimenti; ma non dimentichiamoci che la catena di montaggio della nostra vita si incrocia di continuo con quella di parenti, amici, conoscenti o estranei e la scintilla fatale della fortuna o della sciagura, scocca solo quando si verifica una determinata rotta di collisione, positiva o negativa che sia.
Tutto ciò però deve indurci a riflettere e anche a capire quanto sia complessa la lettura dei transiti a priori, perché presenta difficoltà insormontabili, dovute a ragioni pratiche e all'impossibilità di raccogliere tutte le informazioni che sarebbero necessarie. Mentre a posteriori, una volta che si sono prodotte le conseguenze, l'effetto dei transiti risulta perfettamente identificabile.
Di solito questa osservazione solleva commenti ironici del tipo: "a cose fatte sono tutti bravi!" Ma tanta faciloneria ed ignoranza merita almeno due contestazioni: la prima è pratica, e si basa sul fatto che ben pochi astrologi sono in grado di inoltrarsi in analisi tanto sottili da rintracciare tutte le sfumature che fanno capo ai pianeti, ai segni e alle case coinvolti nel transito; la seconda è teorica e si basa sul fatto che a ciascuno di noi è affidato il compito di collaborare al proprio e all'altrui destino.
Nell'ansia di conoscere il proprio futuro si manifesta proprio la speranza di modificarlo a proprio vantaggio, il che sconvolgerebbe non solo l'ordine della nostra vita, ma anche quello delle vite che dalla nostra dipendono. Essa sostiene che l'egoismo di ogni singolo individuo è così globale e granitico da impedirgli una visione d'insieme di tutti gli eventi, e dunque anche la possibilità di valutarli con sereno distacco etico. Il che, a conti fatti, è un gran bene per la sopravvivenza di ciascuno di noi in particolare e della specie in generale, sia perché l'egocentrismo ci offre ottimi strumenti di autodifesa, sia perché la certezza di poter operare delle scelte ci consente di prendere proprio quelle decisioni che fanno si che il nostro destino si compia.
A questo punto il discorso si fa interessante, anche se devo convenire che per taluni possa risultare irritante, poiché va a toccare corde profonde che scuotono la coscienza di ognuno di noi, costringendoci a vacillare per affacciarci verso un baratro dovuto al dubbio circa il peso dello stesso libero arbitrio. L'astrologa infatti sottolinea che la già descritta ansia di conoscere il proprio futuro si accompagna ad un rifiuto viscerale della predestinazione, avallato e magnificato dalla cultura positivista; ma saggiamente preferisce astenersi dal fare commenti in proposito.
In tale contesto essa si cimenta nell'arduo compito di definire cosa ci si può attendere dalla lettura dei transiti ed inizia descrivendo almeno 4 atteggiamenti che caratterizzano altrettante tipologie di astrologi professionisti e che analizzeremo al prossimo appuntamento.

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