venerdì 13 febbraio 2009

COMUNICATO STAMPA ANMVI SUL CASO DI GENZANO

Riporto qui di seguito il comunicato stampa di oggi fatto uscire dell' ANMVI in conseguenza del grave ulteriore episodio di cronaca che ha visto ancora una volta un cane come carnefice, almeno all'apparenza e l'intervista rilasciata dal ministro Martino ad ADNKRONOS:
(Cremona 13 febbraio 2009)- La drammatica morte del bambino di Genzano (Roma) causata da un mastino napoletano suscita cordoglio e non può essere strumentalizzata da chi si lancia in giudizi avventati o riaccende la sterile polemica sulla black list. Alla luce delle prime scarse informazioni che si hanno dalla stampa non è possibile infatti fare alcuna valutazione che abbia un fondamento medico-veterinario. L’ANMVI non può tuttavia non rilevare che ancora una volta un simile episodio accade dentro le mura domestiche. L’ordinanza scaduta, che conteneva l’elenco delle razze pericolose, anche se avesse ricompreso il mastino napoletano e fosse stata in vigore non avrebbe impedito questo episodio. Questo grave fatto è accaduto in uno spazio privato. Questo riporta al centro della responsabilità collettiva la necessità di maturare un rapporto consapevole con la scelta dell’animale da tenere dentro le mura domestiche in relazione al contesto familiare ed eventualmente alla sua funzione nel quadro domestico, ad esempio quando l’animale è chiamato ad un lavoro di guardia o di difesa. La visita pre-adozione dal medico veterinario è fonte di informazioni per il proprietario, fondamentali per indirizzarlo verso l’adozione-acquisto del cane giusto e dei comportamenti giusti da tenere con lui, nella convivenza quotidiana e nei percorsi educativi e di socializzazione dell'animale. In conclusione, l’ANMVI sottolinea che quella di favorire uno sforzo di responsabilizzazione culturale dei proprietari e della collettività è la sola strada giusta, quella da incoraggiare, perché l’unica in grado di far crescere la prevenzione tanto nei luoghi pubblici quanto in quelli privati. Il sottosegretario al Welfare Francesca Martini, da parte sua, esprimendo "profondo cordoglio e partecipazione" per la morte del piccolo di un anno a Genzano dopo essere stato aggredito dal cane di famiglia nel giardino di casa, coglie l'occasione per annunciare i contenuti della prossima ordinanza sui cani e la prevenzione delle aggressioni, che sarà emanata entro febbraio. "Esprimo tutta la mia partecipazione e cordoglio. La morte di un bambino - ha affermato Martini - rappresenta un fatto gravissimo e purtroppo ciò avviene all'interno delle mura domestiche. Questo sottolinea l'esigenza di una maggiore tutela". Per questo, ha sottolineato il sottosegretario, "l'ordinanza sui cani pericolosi e la prevenzione delle aggressioni punta anche alla prevenzione di situazioni di questo tipo". L'ordinanza, che "sarà emanata entro la fine di febbraio - ha annunciato - sottolinea l'aspetto della responsabilità nella gestione dell'animale anche all'interno delle mura domestiche". A tal fine, ha spiegato Martini, "si introduce il concetto della formazione dei proprietari, che devono conseguire un apposito patentino e avere consapevolezza dei potenziali pericoli". L'ordinanza, ha aggiunto, prevede anche che i veterinari "debbano segnalare alle asl le situazioni di potenziale pericolo". Il tema della responsabilità dei padroni è cruciale - spiega Martini all'ADNKRONOS SALUTE - Finora è stato completamente sottovalutato dai proprietari stessi, come pure dalle Istituzioni. Ma l'ordinanza che sarà varata in febbraio lo affronta per la prima volta, con azioni coraggiose" e finora inedite, sottolinea. L'ordinanza, ha precisato Martini, "andrà cioè nella direzione della valutazione dei potenziali di rischio anche all'interno delle mure domestiche; questo perché, purtroppo, molte aggressioni da cani avvengono proprio all'interno delle abitazioni". Per i proprietari, quindi, ha concluso, "sarà prevista la responsabilità civile e penale ed una formazione ad hoc". L'ordinanza voluta da Martini "è la prima in Italia che affronta il tema della gestione dei cani non solo all'esterno, ma anche fra le mura domestiche", precisa il sottosegretario. I proprietari dovranno rispondere in ogni sede del comportamento del loro animale, e dovranno conseguire un 'patentino' che certifichi la loro partecipazione a corsi di formazione ad hoc. E non si tratta di addestrare il cane" a sedersi o alzarsi su comando del padrone, puntualizza Martini. "Coinvolgeremo le Asl e i Comuni per un'offerta formativa mirata", afferma, che potrà aiutare anche gli aspiranti proprietari a prepararsi prima di acquistare un cane. Proprio in un'ottica di prevenzione, contro tragedie come quella di Genzano, ma anche contro gli abbandoni di animali. "Bisogna sapere cosa significa possedere un tipo di cane, e fare la scelta giusta prima". Non accorgersi poi di non poterlo gestire e lasciarlo su un'autostrada.
L'obiettivo è "mettere in rete tutte le competenze, compresi i veterinari - continua il sottosegretario - professionisti che rivestono un ruolo di massima importanza. I cani passano nei loro ambulatori per le vaccinazioni o la 'chippatura' ", perciò i medici degli animali "dovranno darci una grossa mano - chiede Martini - sia dell'informare correttamente il proprietario, sia nell'individuare le situazioni di particolare rischio da riferire ai servizi pubblici di veterinaria per eventuali interventi", conclude nell'intervista rilasciata ad Adnkronos.

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