venerdì 28 novembre 2008

Aspetti e transiti planetari (seconda parte)

Riprendo oggi un discorso iniziato col precedente post di argomento astrologico, riguardante l'interpretazione degli aspetti e dei transiti.
Diciamo subito che risulta davvero arduo se non impossibile stilare una sintesi di tutte le possibilità che gli elementi da esaminare ci offrono, perché ne deriverebbe un cumulo di precisazioni casistiche così vasto da confondere le idee anziché chiarirle: basti pensare infatti che gli aspetti nella loro pura definizione geometrica, sono il presupposto di infinite combinazioni, modificabili a loro volta perché arricchite da infinite sfumature, legate alle ulteriori variabili rappresentate dalle case e dai segni occupati dai pianeti in aspetto tra loro.
E neppure voglio presentare uno statico elenco schematico di tutti gli aspetti e transiti possibili, perché a questo scopo esistono numerosi manuali di astrologia, che trattano questo tema in modo molto più esauriente rispetto a come potrebbe essere svolto in un semplice post.
Invece ci occuperemo qui di tracciare uno schema del percorso interpretativo, così da poter seguire delle indicazioni di massima che ci guidino nell'analisi di questo complesso studio.
Vediamo dunque di fissare i primi tre passi fondamentali da prendere in considerazione:

1) Esame dei rapporti dei pianeti con i segni occupati

Come prima cosa va considerato l'esame dei rapporti dei pianeti coi segni occupati: l'esame di ogni singolo pianeta in un dato segno va sommato all'esame dell'aspetto che unisce i due pianeti.
Le caratteristiche ad esempio di un Giove in Pesci e di una Luna in Cancro, acquisteranno particolari sfumature nel caso che i due corpi celesti formino un trigono (120°).
Ogni aspetto stabilisce infatti un rapporto non solo tra i due pianeti, ma anche tra i due segni da essi occupati. Un segno dove ricadano uno o più aspetti diventa più vivo, più sensibile: spesso si trasforma in uno dei punti cruciali del tema.
2) Esame dei rapporti dei pianeti con le case occupate

Per quanto riguarda questo secondo punto, va ripetuto il ragionamento fatto per il primo: l'esame di ogni singolo pianeta in una data casa va sommato all'esame dell'aspetto che unisce i due pianeti. Ogni aspetto stabilisce tra due case un rapporto che, nella normale pratica astrologica, è spesso ancora più evidente del rapporto stabilito tra due segni: una opposizione tra Venere in casa quarta e Giove in casa decima, per esempio, indicherà chiaramente un contrasto tra gli affetti familiari e la volontà di indipendenza, tra l'amore e il successo.
3) Esame della posizione dei pianeti più lenti rispetto ai pianeti con cui formano aspetto

In questo terzo punto di questa analisi preliminare, è necessario stabilire anche l'ubicazione dei pianeti lenti (Urano, Nettuno e Plutone) nei confronti degli altri pianeti con cui formano aspetto.
In teoria, l'ubicazione di tutti i pianeti formanti aspetto è importante; ma in pratica ci si può limitare all'esame dei pianeti lenti poiché l'importanza dell'ubicazione è strettamente legata ai transiti che, nel caso dei pianeti rapidi (Sole, Mercurio e Venere) e rapidissimi (Luna) si susseguono con tale frequenza da annullare un criterio di discriminazione.
Per esempio, un quadrato (90°) tra Nettuno in Leone e Giove in Scorpione (quadrato Nettuno-Giove con Nettuno che precede), implica dopo 40 anni, un transito di congiunzione (0°) che, salvo la concomitanza di altri aspetti difficili, avrà influenze benefiche e risolutorie dei conflitti impliciti nel quadrato natale.
Viceversa, se il quadrato si stabilisse tra Nettuno in Leone e Giove in Toro (quadrato Nettuno-Giove con Nettuno che segue), sappiamo che Nettuno non giungerà mai nel corso di una vita umana, alla congiunzione con Giove natale, ma anzi dopo 40 anni transiterà all'opposizione (180°), con influenze spesso traumatiche.
Lo stesso criterio si può applicare a tutti gli altri aspetti, salvo, naturalmente all'opposizione e alla congiunzione, dove il criterio di precedenza o sequenza non ha senso.
In un trigono (120°) Nettuno/Leone-Giove/Sagittario, per esempio, il Nettuno precedente formerà, nel corso medio di una vita, un transito al quadrato (90°) del Giove natale, un sestile, (60°) una congiunzione (0°) e un secondo sestile (60°), cioè tre transiti sostanzialmente positivi contro uno sostanzialmente difficile.
In un trigono Nettuno/Leone-Giove/Ariete, il Nettuno seguente formerà invece, sempre nel corso medio di una vita, nell'ordine, un transito di opposizione (180°), un secondo trigono (120°) e un quadrato (90°), cioè due transiti sostanzialmente difficili e uno solo positivo.
La seconda fase dell'esame degli aspetti è una sintesi logica che, tenendo conto di tutti gli elementi raccolti nella fase preliminare (i tre punti visti prima), li coordina nella visione generale del tema.
E' a questo punto che subentrano infatti la logica deduttiva e l'esperienza come uniche guide che di certo non si possono imparare sui libri.
Bisogna tuttavia tener conto ancora di alcuni principi fondamentali che le sorreggano e di cui parlerò al prossimo appuntamento, per non appesantire troppo questa parte e per darvi altresì modo di metabolizzarla ed assimilarla per bene.

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