martedì 2 settembre 2008

Il gatto Oscar e la percezione della morte

Scorrendo le pagine di internet alla ricerca di notizie curiose relative ai nostri beniamini ho scovato quest'articolo, tratto dal Corriere della Sera on line che, sebbene risalga al 27 luglio 2007, ho ritenuto fosse giusto condividere con i lettori del mio blog, anche per l'argomento di sicuro effetto, che spero contribuisca a far riflettere su alcune apparentemente inspiegabili capacità degli animali che i proprietari di pets intuitivamente conoscono, nella speranza che prendano il via quanto prima serie ricerche scientifiche in merito anche in Italia.
PROVIDENCE (USA) – Oscar affascina il personale medico dell'ospedale Steere House Nursing and Rehabilitation Center di Providence, una Clinica che, al 3° piano, accoglie gravissimi pazienti (psichiatrici e non, colpiti da malattie degenerative, in genere già all'ultimo stadio), nel Rhode Island, Stati Uniti. Ha un bel mantello soffice di colore bianco-tigrato, le sue zampine sono candide e vellutate. Ciononostante il bel micione crea inquietudine tra i pazienti nella casa di cura: già perché l'animale sembra che riesca a presentire la morte dei malati. Il fenomeno è stato descritto anche dalla rivista medica New England Journal of Medicine, e trattato dai maggiori telegiornali del paese. «Il gatto riesce sempre ad apparire nel luogo due-quattro ore prima che il paziente muoia», ha spiegato Joan Teno, docente della Brown University.
MORTE - Il felino di due anni è stato allevato da quando era ancora un cucciolo ed è cresciuto nel reparto per demenza del centro di cura e riabilitazione «Steer House Nursing and Rehabilitation Center» nello stato di Rhode Island. Qui vengono assistiti pazienti malati di Alzheimer, Parkinson e altre malattie degenerative. Già all'età di 6 mesi il micio ha iniziato il suo personalissimo lavoro. Il personale medico si è accorto che il gatto era solito fare un giro quotidiano nei corridoi e nelle stanze dei ricoverati, esattamente come dottori e infermiere. Controllava spesso i residenti della casa, li annusava, li osservava e si metteva vicino alle persone, la cui morte avveniva di solito nel giro di poche ore.
In 25 casi la «previsione» è risultata giusta. Quando il gatto si trova nella stanza di un ricoverato, il personale dell'ospedale ormai passa ad avvertire i congiunti. Perché questo significa, nella regola, che il malato ha solo qualche ora di vita.
CONFORTO - «Non fa mai errori. Proprio come un sensitivo sembra che riesca a capire quando un paziente è vicino a morire», spiega il dottor David M. Dosa (che potete vedere nel video) al New England Journal of Medicine. Dosa è un medico specialista di geriatria e professore presso l'Università di Brown a Providence. «Molti parenti trovano conforto in questo - prosegue Dosa -. Sono contenti se il micio tiene compagnia ai propri cari». E aggiunge: «Sembra che Oscar prenda molto sul serio il suo lavoro. Anche perché di solito si tiene a distanza dalla gente».
CAPACITA' - «E' vero che il gatto riesce ad avvertire la morte meglio delle persone che lavorano in questa struttura - dice Joan Teno della Brown-University, medico curante e esperta nella terapia di malati terminali - ma non penso che questo sia un gatto sensitivo. Credo, invece, che ci sia probabilmente una spiegazione biochimica».
Durante una visita ad una paziente, la dottoressa Teno, si è accorta che la donna non mangiava più, aveva problemi di respirazione e le sue gambe erano di un colore bluastro - sintomi che spesso indicano una morte imminente. Oscar in quel caso non è restato nella stanza. «Pensavo che questa volta si fosse sbagliato finché più tardi - erano oramai passate dieci ore - è apparso, è rimasto per due ore vicino al letto della paziente, dopodiché è deceduta».
Un giorno il gatto psicopompo è salito sul letto di un'anziana paziente della stanza numero 313. La sua presenza ha allertato il personale della casa di cura. E quando il nipote della paziente ha chiesto il perché della presenza del gatto, sua madre gli ha spiegato: «È qui per aiutare la nonna ad arrivare in cielo». La paziente è morta dopo mezz'ora.
MEDAGLIA - «La maggioranza delle persone che si trova nell'ospedale è così malata da non rendersi nemmeno conto quando arriva il gatto», riferiscono i medici. Non sanno quindi che li aspetta probabilmente una morte in meno di quattro ore. Finora non è stata trovata nessuna spiegazione all'insolita capacità del felino. «Sono cose difficili da studiare. Penso che probabilmente i cani e i gatti possano percepire cose che noi non riusciamo a sentire», ha detto Thomas Graves, esperto di felini e coordinatore del College dell'Università dell'Illinois.
In ogni caso ad Oscar è stata pubblicamente assegnato un riconoscimento ufficiale, si tratta di una piccola medaglietta per la sua «compassionevole assistenza ai ricoverati»!
LE SPIEGAZIONI - Secondo la dottoressa Joan Teno (medico e professore di Medicina presso la Brown University, appartenente alla prestigiosa Ivy League) il comportamento di Oscar può essere determinato dall' insieme dei seguenti fattori:
1) il cambiamento del respiro del malato;
2) il paziente è quasi immobile;
3) un odore particolare che l' olfatto finissimo di Oscar è in grado di percepire, dovuto a sostanze chimiche rilasciate quando il paziente sta per morire;
4) riconoscimento di una più intensa attività degli infermieri indaffarati al capezzale della persona prossima al trapasso.
Altri medici, che curano a domicilio i pazienti terminali, invece, ritengono che l' atteggiamento di Oscar abbia una spiegazione psichica più che biochimica.
Attualmente il comportamento di Oscar è oggetto di studio ed osservazione da parte del Prof. Nicholas Dodman che dirige la sezione comportamentale della Cummings Tufts University School of Veterinary Medicine.
Interessante anche il parere del Prof. Thomas Graves, esperto in felini, presso la University of Hillinois, reso noto dalla BBC, secondo cui sarebbe normale per i gatti percepire i terremoti, "sentire" i cambiamenti meteorologici, e rendersi anche conto di quando una persona o un animale sia malato.

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